Le vostre parole

Erika e Lavinia

Voi – se ancora non avete provato – non potete saperlo, com’è. Né le parole – che pure sono il nostro mestiere – in questo caso bastano per raccontarlo. Di quei giorni d’estate su My Song in Grecia, tra Milos e Kimolos, Folegandros e poi Ios, in mezzo ad un mare da perdersi, resta un navigare – anche – dentro: la caletta in cui una volta ci siamo riparati, l’alba di fuoco silenziosa tra le vele, il timone preso tra le mani, forte, sotto lo sguardo fidato dei veri skipper di questa storia, Gioia e Aldo, abbiamo puntato all’orizzonte il porto da non perdere. In un viaggiare in cui ci si ritrova. La notte è da godersi la rada e le mille stelle che piovono addosso da un cielo nero, oppure da prendere il tenderino e provare un ristorante di quelli con le tovaglie a quadri celesti, tra case bianche e lumini da festa di paese. Magari da raggiungere camminando quel tanto che basta per farla sentire una grande conquista del «sentire la vita». Tutto accade sempre vista mare. Ci abbiamo lasciato i cuori. Ci siamo promesse di tornare. Qualche sera già succede col pensiero, nonostante l’inverno e la città. Bell’affare, direte. Salite a bordo e ci darete ragione.

Erika e Lavinia